Dopo l’emergenza più smart working e flessibilità

Dopo l’emergenza più smart working e flessibilità

In questi giorni abbiamo sentito spesso parlare di smart working. Molte aziende, infatti, per fronteggiare l’emergenza Covid-19 e tutelare la salute dei propri lavoratori sono state obbligate a ripensare le tradizionali metodologie lavorative.

Il lavoro a distanza è diventato una necessità, ma tante realtà non erano ancora preparate ad affrontare un cambiamento così radicale. I lavoratori si sono ritrovati a gestire il tempo in modo nuovo in un ambiente condiviso con altri familiari e hanno dovuto imparare velocemente a usare nuovi strumenti digitali.

L’emergenza Coronavirus ha avuto un impatto dirompente, ponendo le aziende di fronte ai propri limiti, ma offrendogli anche l’opportunità di reinventarsi, fare un salto digitale e mettere in discussione i modelli precostituiti.

Cosa aspettarsi, dunque, una volta terminata questa emergenza? Le imprese riusciranno a ridisegnare i loro processi interni e a dare maggiore flessibilità e autonomia ai propri dipendenti? La situazione attuale ha sicuramente posto le basi per una prima riflessione.

Se da un lato alcuni costi aziendali verrebbero sensibilmente ridotti e, senza più vincoli di tempo o di spazio, sarebbe più semplice conciliare lavoro e vita familiare, dall’altro il rischio è quello di maneggiare dati sensibili e documenti riservati su dispositivi poco sicuri, di non riuscire a calibrare il carico lavorativo, per non parlare poi del crescente senso di frustrazione da isolamento.

I dati mostrano un trend in crescita e un impatto generalmente positivo dello smart working sulla produttività aziendale, a patto, però, di non considerarlo un semplice metodo di lavoro, ma un approccio globale all’intera organizzazione. Un approccio che preveda un nuovo modello di leadership flessibile e trasparente, il ricorso a tecnologie collaborative sicure e un ambiente di lavoro non solo confortevole, ma anche funzionale.

Su questa scia il nostro studio ha già da diversi mesi avviato un processo di cambiamento interno su vari fronti. Il primo passo è stato quello di immaginare un nuovo modo di fare formazione. Grazie alla piattaforma e-learning http://formazione.studio-santoro.it è, infatti, possibile seguire direttamente online i corsi HACCP per il personale alimentarista e altre tipologie di percorsi formativi in totale autonomia.

Il secondo step è stato quello di rafforzare l’area consulenza e qualità e il nostro servizio di supporto strategico per le imprese, tramite strumenti digitali per l’home working, come è accaduto con il servizio Whereby https://whereby.com/studiosantoro, una connessione diretta a mezzo video con la stanza virtuale dello Studio Santoro.

Questi sono solo i primi tasselli di una trasformazione profonda, che all’indomani dell’emergenza riguarderà tutte le aziende, qualsiasi sia il settore di appartenenza. Non sappiamo come si evolveranno gli scenari futuri, quel che è certo, però, è che per superare il momento di crisi sarà necessario un cambio netto di prospettiva, un’inversione del senso di marcia per dare vita a una nuova organizzazione aziendale più flessibile, efficace e sicura.